Nothing will change.

E così un altro anno sta (finalmente) terminando. Nulla è cambiato o forse sono cambiate davvero tante cose. Io comunque resto sempre la stessa, la stessa persona che non cambia mai. Anche quest’anno non sono mancate le delusioni, la depressione, gli sbalzi d’umore repentini, le incazzature, i pianti, le sbronze, i post-sbronze, la noia, il cercare di riempire un costante vuoto con qualsiasi cosa capitasse a tiro. E anche quest’anno non ho scopato con nessuno, nonostante si sia presentata più di un’occasione. Forse dovevo accettare, almeno non sarei ancora una vergine acida che continua a lamentarsi dei problemi di cui soffre. Una cosa che resta invariata con lo scorrere del tempo è il fatto che sono ancora sola, che ancora non ho trovato nessuno pronto a prendersi cura di me e questa è una cosa che mi fa davvero deprimere tanto. Ho paura di restare sola per tutta la mia miserabile vita. Anch’io sono umana, anch’io ho bisogno che qualcuno mi ami. A differenza di molta gente, io non ho nessun buono proposito per l’anno che viene. Non m’interessa nemmeno di averne perché tanto so che non li rispetterò. Per l’anno prossimo non mi aspetto niente. La merda resterà sempre là, statica, immutata. Non mi metterò con nessun ragazzo, perché nessun ragazzo sano di mente si metterebbe mai con una psicotica come me. Non smetterò di fumare perché fumare accorcia la vita e voglio che questa vita da schifo finisca il più in fretta possibile. Non smetterò di bere perché l’alcool mi permette di diventare socievole e di far ridere la gente. Non smetterò di raccontare bugie perché raccontare la mia verità è difficile per chi non desidera comprendermi veramente. Non smetterò di essere diffidente e di essere sospettosa nei confronti della gente perché le persone feriscono dove fa più male e non si meritano la mia fiducia. Non smetterò di mangiare anche se dovrei mettermi a dieta, ma tanto la gente non mi vorrebbe neanche se fossi uno grissino. Non smetterò di amarti perché sono innamorata di te, e temo che lo sarò per ancora parecchio tempo. Non smetterò di piangermi addosso perché non posso fare altro, perché non sono una persona forte e perché la mia vita non cambierà mai.

I and my father are so damn different.

Ogni anno, in questo periodo sto peggio del solito. Non so bene perché, forse è l’atmosfera che mi mette l’angoscia e mi fa sentire al tempo stesso dannatamente vuota, o forse sono gli altri che iniziano a farsi sempre più pesanti, a tormentarmi, a farmi richieste che io non sono in grado di soddisfare. Anche oggi, come ogni vigilia di Natale che si rispetti, ho litigato con i miei. Ormai sono giunta a un punto di non ritorno, la situazione con loro si sta sempre più aggravando ed è irreversibile, specie con mio padre. I nostri caratteri sono letteralmente opposti; lui è sempre ottimista e mi dà ai nervi il suo modo di essere, è così superficiale, crede che i problemi siano solo delle convinzioni, che è tutto frutto della nostra mente. Forse lui non ha mai subito atti di bullismo come quelli che mi toccò subire alle scuole medie inferiori. Io mi porto dietro ancora i segni, sia fisici come quelli che ho sulle braccia, sia quelli psicologici basti vedere quanto è assente la mia autostima. Non credo proprio di inventarmi i problemi che ho, ne tanto meno che siano convinzioni. Ma lui non vuole sentire ragioni, dice di comprendermi, ma non ci riesce affatto. Lo so che sono complicata tanté che molte volte faccio fatica a capirmi io per prima, ma se non ti va di capirmi, fregatene, tanto io soffro in tutti e due i casi, quindi sostanzialmente non cambia niente. Non può capire perché non vuole capire quando è grande il disagio che provo, nonostante siano passati anni. Quel periodo tremendo mi ha causato una grave insicurezza, un atteggiamento diffidente, autodistruttivo, ansioso e nevrotico, ma lui se ne frega di me. Il ruolo del padre amorevole gli viene dannatamente male. Penso che i nostri rapporti si siano incrinati per poi deteriorarsi definitivamente quando ho iniziato il liceo. Talvolta non lo sopporto proprio, il suo perenne ottimismo mi crea solo una rabbia immensa e violenta. Inoltre continua a dire che fumare, bere, non fare movimento fa male al fisico. Ah, se solo sapesse che mi ubriaco ogni volta che ne ho l’opportunità, che ogni giorno fumo, che ho assunto qualche volta droghe leggere, che sono andata con più di un uomo, che quando vomito lo faccio perché sono sbronza marcia e non perché ho il virus intestinale come gli racconto, che ho fatto ancora atti di vandalismo, che sono depressa, che sono vuota, che soffro di sbalzi d’umore fastidiosi, che ho fallito alcuni esami, che guido in maniera spericolata, che faccio schifo, che non credo in me stessa, che sono violenta, che odio tutto/i, che sono innamorata, che sono autolesionista, che non valgo niente, che mi abbuffo, che guardo film porno, che mento, che sono dannatamente e perennemente insoddisfatta, che non voglio vivere, che voglio morire, che penso costantamente al suicidio.

Ah sì, domani è Natale, be’ auguri.

Ah è passato un anno da quando sentii C. (alle volte ci penso a lui, sì.)